A seguito del terremoto del 24 agosto il governo sta studiando una serie di misure per agevolare le opere di ricostruzione, una di queste è il Sisma Bonus. Obiettivo dell’incentivo è estendere ad un maggior numero di interventi antisismici la detrazione IRPEF del 65%, attualmente previsto solo per le zone ad alta pericolosità.
Il sisma bonus, quindi, è stato pensato come un‘azione immediata, per dare un forte stimolo ai lavori antisismici sugli edifici esistenti. L’agevolazione, infatti, si applicherà a tutti gli immobili a rischio, incluse le imprese, e non solo nelle zone sismiche 1 e 2 (come prevede la legge attuale).Resta da vedere quali saranno i dettagli del provvedimento per capire come verrà estesa la tipologia dei beneficiari rispetto agli attuali 3mila Comuni italiani e come dovrà essere modulata la detrazione. La legge attuale prevede la detrazione fino a un massimo di 96mila euro spalmata su dieci anni: su una spesa per interventi antisismici pari a 60mila euro nel 2016, ad esempio, la detrazione sarà di 39mila euro, ovvero 3900 euro all’anno a partire dal 2017.
L’attuale misura è valida fino al 31 dicembre 2016, quindi sono presumibili sia una proroga fino al 2018 che, come detto, la riformulazione dell’incentivo, dovendo essere destinato a un più ampio numero di edifici. Fra le ipotesi in esame, vi è anche quella di spalmare la detrazione su periodo fino a 20 anni.
Attualmente i lavori antisismici godono già di una agevolazione, anche se gli immobili non si trovano nelle zone ad alta pericolosità, con una detrazione al 50% per ristrutturazione edilizia (fino a 96mila euro, in dieci anni). E’ anche in vigore una misura specifica per gli alberghi (DL 83/2014) con la possibilità di godere di un credito d’imposta del 30% fino a 200mila euro nel triennio 2014-2016.