La certificazione energetica, ormai obbligatoria, ha influito molto sulla riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare italiano, innescando una tendenza verso il miglioramento della classe energetica degli edifici. Per rendere le case più confortevoli e vivibili serve quindi migliorarne l’efficienza e diminuire le emissioni dannose. Attualmente, se si analizzano i dati degli annunci di vendita degli immobili in, si può riscontare una buona percentuale ( il 23,5%) di abitazioni che può vantare una classe energetica alta o media. Nel caso delle locazioni, però, la percentuale scende al 13,7%.
Le regioni italiane nelle quali la vendita d’immobili in classe A è maggiore, risultano il Trentino Alto Adige e in Veneto con oltre il 10%, fanalini di coda la Toscana e il Lazio dove ben il 70% degli annunci riguarda abitazioni energivore, ossia tra la E e la G.
Un trend positivo che emerge mettendo a confronto i dati con quelli del 2015, dai quali scaturisce un aumento delle ricerche d’immobili in classe A del 3% sia sugli acquisti sia sugli affitti.
Segno di un incremento della sensibilità di coloro che, capito il valore della riqualificazione energetica degli immobili, sono maggiormente portati a concludere le trattative in tempi mediamente più veloci e con un guadagno maggiore. Chi invece decide di affittare non ha per ora la stessa percezione del valore: aumenta la richiesta delle locazioni ma non la qualità degli alloggi offerti.