Da poche settimane è stato approvato il Decreto congruità Manodopera. Tale provvedimento deriva dall’esigenza di verificare che negli appalti, sia pubblici che privati, venga rispettata la congruità del numero di lavoratori presenti in cantiere per le lavorazioni ossia che i lavoratori in cantiere siano in numero proporzionato rispetto all’incarico affidato all’impresa e, nello stesso tempo, mira a combattere il lavoro nero.

Molte imprese edili in Italia, nelle offerte di gara, si presentano con ribassi spesso molto consistenti che causano problemi non semplici da risolvere. La maggiore preoccupazione che ne deriva è il mancato rispetto delle regole di sicurezza dei lavoratori, e il conseguente rischio sulla salute degli stessi, e l’aumento del lavoro nero.

Con il Decreto Manodopera si prevede l’utilizzo di una banca-dati condivisa tra Inail, Inps e Ispettorato del Lavoro. La verifica avverrà dopo che le imprese avranno indicato alla Cassa Edile o Edilcassa di competenza, le persone occupate, con riferimento al valore complessivo dell’opera, al valore dei lavori edili previsti per la realizzazione della stessa, alla committenza, nonché alle eventuali imprese subappaltatrici e sub affidatarie.

Nel momento in cui non fosse possibile confermare la congruità, la Cassa Edile o la Edilcassa alla quale si è fatta la richiesta indica in maniera analitica all’impresa affidataria le difformità rilevate, che dovranno essere regolarizzate entro il termine di quindici giorni, attraverso il versamento in Cassa Edile o Edilcassa dell’importo corrispondente alla differenza di costo del lavoro dovuta per raggiungere la percentuale stabilita per la congruità. L’attestato di congruità potrà essere rilasciato solo se la regolarizzazione avviene nei tempi previsti. In caso contrario, la Cassa Edile o la Edilcassa di competenza iscrive l’impresa nella Bni (banca nazionale delle imprese irregolari), con un sollecito all’adeguamento.

La Cassa Edile o la Edilcassa può procedere al rilascio dell’attestazione di congruità anche nel caso in cui lo scostamento rispetto agli indici di congruità sia maggiore o minore del 5% della percentuale di incidenza della manodopera. Il direttore dei lavori però dovrà giustificare tale scostamento anche mediante esibizione di idonea documentazione.

La mancata regolarizzazione inciderà sulla emissione dei successivi DURC online all’impresa, ostacolando di fatto l’esecuzione di qualsiasi appalto pubblico o privato.

L’attestazione di congruità è obbligatoria negli appalti pubblici e si presenta all’ultimo SAL, mentre per gli appalti privati l’obbligo scatta quando l’importo dei lavori supera i 70.000 euro e va richiesta e presentata prima del saldo finale.