Muffe, esalazioni e fumi possono diventare causa di malattie in abitazioni e uffici. Per questo la garanzia di locali sani è sempre più richiesta e rappresenta una nuova sfida per il mercato delle costruzioni, sia per il nuovo che per il recupero e ristrutturazione.

Già dieci anni fa l’Organismo Mondiale della Sanità (OMS) aveva evidenziato che ambienti insalubri mettono a rischio il futuro delle nuove generazioni, essendo i bambini più vulnerabili, rispetto agli adulti, alle patologie che ambienti nocivi possono determinare.

Nelle abitazioni la presenza di radon, la presenza di microparticelle dovute alle attività di combustione di caldaie installate internamente o all’utilizzo di combustibili solidi per la cucina e il riscaldamento mediante fiamme libere, stufe e forni che producono agenti inquinanti come il particolato aerodisperso (PM10 e PM2,5), la formazione di muffe, la presenza di formaldeidi e piombo in vernici e altri prodotti per l’edilizia sono causa sempre più frequente di malattie polmonari e respiratorie (come allergie e asma), di problemi a livello cognitivo, evolutuvo, neurologico, comportamentale, cardiovascolare.

Considerando che passiamo l’80% della nostra vita in luoghi chiusi, siano abitazioni o uffici, la qualità dell’aria, il benessere, il confort diventano elementi imprescindibili. Una recente ricerca della sezione Giovani costruttori dell’ANCE di Padova ha dimostrato, infatti, che le famiglie oggi inseriscono il confort e il benessere tra i fattori determinanti nelle scelte abitative, al pari del risparmio energetico e dell’isolamento termico e acustico.

La tecnologia e lo sviluppo dei materiali oggi hanno reso le soluzioni in grado di rispondere in modo più competitivo a questa domanda, sia nelle nuove costruzioni che nel recupero degli edifici. Ed è probabilmente questo uno degli ambiti che potranno consentire alle imprese edili di recuperare il terreno perso negli ultimi anni.