L’Edilizia Libera è una categoria di lavori in casa che si possono fare senza chiedere autorizzazioni specifiche al Comune o senza bisogno di trasmettere documenti e comunicazioni di inizio attività. Non è quindi necessario né il permesso di costruire, né la Cil, la Cila o la Scia.  Questo vuol dire che in tale categoria rientrano diversi lavori, ristrutturazioni, modifiche di parte di edifici oppure anche di stanze o altri spazi, che possono essere svolti senza dover avvisare nessuno, seguendo comunque i regolamenti e le norme vigenti in edilizia, antisismiche, igienico-sanitarie, paesaggistici definite nel Testo Unico dell’Edilizia.

Principalmente i lavori di Edilizia Libera sono quelli che riguardano la manutenzione ordinaria come le sostituzioni di pavimentazione interna ed esterna, il rifacimento dell’intonaco interno ed esterno, la tinteggiatura interna ed esterna (se non esistono vincoli comunali), la sostituzione degli impianti elettrici (certificata comunque da un professionista), i lavori utili per la decorazione come il rinnovo e la sistemazione degli spazi verdi del proprio giardino, i controsoffitti o le pareti realizzati con strutture in cartongesso, la ristrutturazione dei bagni (fatto salvo i casi in cui si tratti di lavori su impianti che gravano anche sulle parti strutturali, come ad  esempio lo spostamento di tubature. In questi casi potrebbe essere necessaria la SCIA o la CILA).

Anche la sostituzione degli infissi (interni ed esterni) e l’installazione di un impianto solare fotovoltaico sul proprio tetto è libero, così come l’installazione di pompe di calore (per migliorare l’efficientamento energetico della propria abitazione).

Inoltre, rientrano nell’Edilizia Libera anche tutti quei lavori diretti a rimuovere le “barriere architettoniche”, ossia quegli ostacoli che impediscono la fruibilità degli spazi a coloro che sono diversamente abili.

Gli interventi di Edilizia Libera per cui non è obbligatoria la preventiva comunicazione sono diversi e sono consultabili all’art. 6 del Dpr 380/2001 e nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 marzo 2018. Pertanto, prima di dare inizio agli interventi, è bene fare attenzione per evitare sanzioni.