Il disegno tecnico che riproduce in scala un fabbricato è un documento denominato planimetria catastale. Deve rispettare dei requisiti ben precisi e, nel momento in cui si decide di effettuare delle modifiche strutturali di un edificio, questo documento deve essere aggiornato.

La planimetria catastale è un documento nel quale sono inseriti i dati catastali di un immobile, ossia tutte quelle informazioni che identificano una determinata proprietà nell’ambito del Catasto (suddivisione interna dell’edificio con i vari locali che lo compongono e le pertinenze presenti).  Il disegno della planimetria si rappresenta con un rapporto di misurazione in scala che di solito è pari a 1:200. La presenza di questo documento nei dati catastali è obbligatoria per tutti i fabbricati poiché permette di calcolare le tasse immobiliari da pagare in base al valore dell’immobile censito. Viene redatto da un tecnico specializzato che provvederà a inoltrarlo al Fisco per l’inserimento nell’archivio catastale. Qualora l’edificio dovesse essere sottoposto a modifiche strutturali, il tecnico dovrà aggiornare la planimetria e inviarla di nuovo per l’archiviazione al Catasto.

È fatto obbligo di richiedere la planimetria catastale al momento in cui si effettua il passaggio di proprietà di un immobile sia in compravendita sia per donazione, e altresì quando si stipula un mutuo per l’acquisto della costruzione. La planimetria chiaramente, al momento dell’atto, deve riportare in maniera aggiornata tutti i dati. In mancanza, tale atto non sarà valido.

La richiesta della planimetria si può ottenere attraverso la domanda di rilascio della visura catastale da inoltrare all’Agenzia delle Entrate. Chiunque può richiedere e visionare la visura catastale mentre la planimetria può essere richiesta solamente dal proprietario o i co-proprietari dell’immobile, o da persona esterna fornita di delega dal proprietario o dai proprietari dell’edificio.