Dal 2 marzo 2016 entrerà in vigore il DM 226/2015 che contiene la nuova normativa di regolamentazione del prestito vitalizio ipotecario. Questa nuova norma darà ai proprietari di casa che hanno già compiuto 60 anni la possibilità di avere un prestito garantito dalla propria abitazione. Il finanziamento richiedibile sarà pari ad una percentuale del valore di mercato dell’immobile, sul quale verrà accesa un’ipoteca.
Se il soggetto che richiede il finanziamento è sposato, o comunque, convivente more uxorio da almeno cinque anni, ed entrambi i coniugi risiedono nell’immobile su cui si accende l’ipoteca, il contratto dovrà essere sottoscritto da entrambi, anche se l’immobile è di proprietà di uno solo.Fondamentale è il fatto che Il sottoscrittore ha la facoltà di decidere se ripagare gradualmente il proprio debito, oppure se non pagare nulla e lasciare così ai posteri l’onere di estinguere il proprio debito. Se non riesce a restituire il finanziamento durante il corso della sua vita gli eredi potranno decidere se riscattare l’immobile gravato dall’ipoteca o venderlo. La vendita può essere gestita autonomamente o dalla banca. In questo caso i proventi della vendita spettano alla banca per la parte che copre il capitale, gli interessi e gli eventuali costi connessi al finanziamento, mentre la parte eccedente va agli eredi.
Il soggetto finanziatore, ad esempio la banca ha l’obbligo di predisporre dei prospetti informativi per il soggetto finanziato, ma non può esigere il pagamento di ulteriori spese di istruttoria. Il finanziatore può chiedere il rimborso integrale del finanziamento nel caso di una riduzione significativa del valore dell’immobile.