L’Adepp, associazione che riunisce le casse di previdenza private, ha presentato a fine ottobre i risultati dell’indagine commissionata al Censis relativa all’andamento dei redditi dei professionisti del comparto edile. Se il dato generale di settore era già noto, con un dimezzamento degli introiti, quello dei redditi dei professionisti tecnici appare essere ancora più preoccupante. Secondo la ricerca ingegneri, architetti, geometri, geologi e periti industriali hanno registrato un calo dei ricavi pari a circa il 63%. Solo il 12% degli intervistati ha affermato di aver avuto un aumento dei guadagni nell’anno in corso. A soffrire maggiormente la crisi sarebbero, in base alla ricerca, i tecnici con più di 55 anni. Quindi nemmeno un’esperienza di 20 o 30 anni è riuscita a bloccare il calo dei ricavi provenienti da incarichi e commesse.
Solo una minoranza dei tecnici intervistati (1.600 soggetti) ha rapporti con committenti esteri (circa il 10%), mentre quasi l’85% opera nell’ambito della propria città o della propria Regione di residenza. Significativo il fatto che per quasi la metà di coloro che lavorano solo in Italia il reddito è diminuito, mentre oltre un terzo dei professionisti che ha avuto contatti con l’estero ha visto incrementato il proprio fatturato.
Tre quarti del campione, svolge la propria attività lavorativa in forma individuale. Lavorare da soli sembra essere quasi una necessità, piuttosto che una scelta: il 38,1% di chi svolgeva attività insieme ad altri oggi esercita in forma singola.