L’ANCE ha pubblicato un vademecum sulla responsabilità solidale negli appalti, che fornisce le indicazioni per orientarsi sulle normative da tener conto, in particolar modo in riferimento agli aspetti retributivi e contributivi.
La responsabilità solidale negli appalti obbliga il committente imprenditore o datore di lavoro in solido con l’appaltatore, nonché con eventuali subappaltatori, a corrispondere ai lavoratori:

  • i trattamenti retributivi (comprese le quote di Tfr), nei limiti del debito che il committente ha verso l’appaltatore nel tempo in cui essi propongono la domanda, ma senza limiti di tempo;
  • i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto, con il limite temporale di due anni dalla cessazione dell’appalto, ma senza limitazione di importo;
  • il risarcimento dei danni subiti dal dipendente dell’appaltatore o del subappaltatore in conseguenza di infortunio sul lavoro o malattia professionale, per la parte non oggetto di indennizzo da parte degli enti assicuratori obbligatori.

La posizione giuridica che assume il committente nei confronti dell’appaltatore è la stessa che assume il subappaltatore nei confronti dell’appaltatore.
Per tutelare il committente, è stato suggerito di stipulare i contratti di appalto con clausole

  • che subordinino il subappalto all’approvazione scritta da parte del committente;
  • che obblighino l’appaltatore ad impiegare personale regolarmente assunto, retribuito e assicurato con contratto CCNL;
  • che includano il diritto da parte del committente di proibire l’accesso ai luoghi di svolgimento dell’attività al personale del quale l’appaltatore non abbia dimostrato il regolare inquadramento;
  • che permettano al committente di bloccare il pagamento del corrispettivo fino a quando non si verifichi l’adempimento contributivo e retributivo del personale impiegato nell’appalto.