Il piano “Casa Italia” annunciato dal Governo dopo il terremoto in Centro Italia sarà basato sull’introduzione del Fascicolo di fabbricato e forme di incentivi per l’adeguamento antisismico (“Sismabonus”).
Questi sono stati gli argomenti della riunione congiunta delle Commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera e Ambiente del Senato per discutere su ricostruzione e messa in sicurezza.
Allo stato attuale l’unico incentivo per adottare misure di prevenzione è l’Ecobonus per le zone sismiche 1 e 2, ma appare insufficiente in quanto non consente di affrontare lavori “impegnativi”. Un aggiornamento della normativa potrebbe andare nella direzione di introdurre nell’Ecobonus detrazioni per la certificazione sismica degli edifici. A sua volta il “sismabonus”, da definire nei dettagli in sede di legge di Stabilità, si inserisce nel piano “Casa Italia” lanciato dal Governo. Comprenderà una serie di misure tecniche, fiscali ed economiche per incentivare l’adeguamento di tutte le abitazioni (comprese le seconde case) e gli edifici produttivi in tutte le zone sismiche, non solo in quelle 1 e 2 come accade ora.
Negli indirizzi del Governo anche la possibilità per tutti coloro che hanno subito danni, anche se fuori dal cratere, di chiedere il riconoscimento di tali danni e l’intervento a sostegno sia nella fase emergenziale sia nella fase della ricostruzione.